Wagmi PRO | 🧩 The Everything Code: la liquidità vince sempre!
- Wagmi Team
- 4 ago
- Tempo di lettura: 14 min
Mentre la Fed mantiene i tassi sopra il 4%, il sistema ha bisogno di sempre più liquidità per non collassare sotto il peso del debito. E quella liquidità, anche se non si chiama QE , si riversa dove trova meno attrito: nei mercati finanziari. In questo report analizziamo il paradosso al centro dell’attuale ciclo monetario e il motivo per cui Bitcoin è uno dei suoi principali beneficiari.

🧐 Il paradosso della FED
La Federal Reserve ha lasciato i tassi invariati per la quinta volta consecutiva, mantenendo il range tra 4,25% e 4,50%.

La narrativa ufficiale resta quella di sempre: una politica monetaria restrittiva per riportare l’inflazione al target del 2%.
Semplice, no?
Non proprio.
Sotto la superficie, il sistema economico americano sta navigando un paradosso che pochi osservatori mainstream riescono (o vogliono) evidenziare. Un paradosso che mina le fondamenta della narrativa “hawkish” e che sta diventando la vera regola non scritta dell’attuale ciclo monetario.
🏛️ Powell resiste… per ora.
Negli ultimi giorni Trump ha alzato la pressione sul presidente della Fed, chiedendo a gran voce un taglio dei tassi.
Ma cosa è successo davvero all’ultimo meeting del FOMC?
La Fed ha mantenuto i tassi invariati. Nessuna sorpresa: era già prezzato con una probabilità del 98%.
Eppure, questa volta qualcosa è cambiato.
L’atteggiamento di Powell è sembrato meno accomodante del previsto. I mercati si aspettavano un’apertura più esplicita verso un possibile taglio a settembre — ma hanno ricevuto solo un “vedremo” (pure molto vago).
Insomma Powell ha ribadito che la Fed è “ben posizionata” per tagliare quando necessario, ma ha raffreddato le aspettative per settembre.
Il messaggio implicito?
L’inflazione non è ancora domata, e le tensioni geopolitiche (vedi dazi di Trump) non aiutano.
“Gli effetti dei dazi potrebbero essere temporanei… o duraturi. Questo è un rischio da gestire.” — J. Powell
🔥 La risposta di Trump
Per qualche ora è sembrato strano non vedere una reazione immediata da parte dell’ex presidente.
Ma poi, puntuale come sempre, è arrivata: su Truth Social, Trump ha accusato Powell di “ostacolare la crescita” e di “ignorare la realtà fiscale americana”.

E qui si entra nel cuore del problema.
💣 Debito federale e credibilità della Fed
La vera battaglia sotterranea non è solo su inflazione e tassi. È politica. È strategica. È strutturale.
Trump vuole tassi più bassi per alleggerire gli interessi sul debito federale — che ormai viaggiano verso i 1.000 miliardi di dollari all’anno.
Powell risponde secco:
“Non consideriamo i bisogni fiscali del governo federale. Nessuna banca centrale avanzata lo fa. Farlo comprometterebbe la nostra credibilità.”
Tradotto: “Non ci userete per finanziare la vostra spesa pubblica.”
🧩 La Fed si spacca in due
Per la prima volta dagli anni ’90, due governatori della Fed — Waller e Bowman — hanno votato contro la decisione di mantenere i tassi fermi.
Entrambi volevano un taglio già da ora!

Una novità assoluta per una Fed che, fino a poco tempo fa, si muoveva compatta come un monolite.
Bowman ha evidenziato segnali di debolezza nel mercato del lavoro, mentre Waller ha puntato il dito contro il rallentamento dell’occupazione nel settore privato.
Powell ha ammesso che “ci sono rischi al ribasso visibili”, ma ha comunque definito il mercato del lavoro “solido”.
E qui entra un dato curioso: secondo Viraj Patel (Vanda Research), ogni volta che ci sono stati dissensi “dovish” da parte dei governatori, la Fed ha poi tagliato i tassi di 50bps entro i successivi tre mesi (14 volte dal 1987).
Segnale da tenere d’occhio direi.

Ma abbiamo davvero bisogno di un taglio dei tassi per vedere le crypto verso nuovi massimi?
La risposta è: forse no...
Ora capiamo perchè.
💣 Il nodo del debito: più tassi = più interessi da pagare
Partiamo da un dato: gli Stati Uniti hanno oggi oltre 37 trilioni di dollari di debito pubblico.

E anche per il fatto che la Fed mantiene i tassi tra il 4,25% e il 4,50%, il costo per finanziare questo debito sta diventando una voce di spesa gigantesca per il governo federale.
Secondo le stime più aggiornate del Congressional Budget Office, nel 2025 gli USA pagheranno oltre 950 miliardi di dollari solo di interessi.
Un numero che sfiora il trilione e che rappresenta circa il 17% di tutta la spesa pubblica federale.
Per mettere le cose in prospettiva: gli Stati Uniti oggi spendono più per gli interessi sul debito che per l’intero budget della Difesa.
Il sistema è entrato in una spirale dove il costo di sostenere il debito supera ogni altra priorità fiscale.
E l’unico modo per evitare una crisi sistemica è mantenere flussi costanti di liquidità nel mercato, così che gli investitori continuino a comprare i Treasury.
Per ripagare questi interessi, il Tesoro non ha margini: deve rifinanziarsi.
Cioè emettere nuove obbligazioni per rimborsare quelle vecchie — un circolo vizioso mascherato da gestione ordinaria. Una sorta di schema Ponzi fiscale, passatemi il termine.
Ma attenzione: per piazzare tutti questi nuovi Treasury sul mercato, serve qualcuno che li compri.
E per farlo, il sistema ha bisogno di liquidità abbondante.
🧯 Fed: niente QE ufficiale, ma liquidità “tecnica”
A prima vista, sembra tutto sotto controllo: la Federal Reserve non ha attivato un nuovo programma di Quantitative Easing (QE), non sta comprando titoli di Stato in modo massiccio come fece tra il 2008 e il 2021, e anzi — in teoria — sta “ritirando” liquidità con il Quantitative Tightening (QT).
Ma basta guardare sotto la superficie per capire che la liquidità sta comunque affluendo nel sistema finanziario, non con la classica “stampa monetaria”, ma attraverso strumenti tecnici che hanno lo stesso effetto pratico: fornire cash ai mercati.
Per capire cosa sta succedendo, serve un attimo di contesto.
🏦 Cos’è il Quantitative Easing?
Il Quantitative Easing è una politica monetaria non convenzionale con cui la banca centrale acquista titoli di Stato o altri asset sul mercato. In pratica:
La Fed compra Treasury o MBS (mutui cartolarizzati).
In cambio, immette denaro nel sistema bancario.
Le banche e gli investitori, con più cash a disposizione, cercano rendimento in altri asset → mercati finanziari che salgono.
Nel QE, quindi, la Fed è un acquirente netto di bond. E così facendo, riduce i tassi di interesse a lungo termine (sui quali non ha controllo diretto) e stimola il credito.
❌ Oggi non c’è QE. Ma…
La Fed oggi non sta comprando titoli sul mercato in modo sistematico. Quindi, tecnicamente, non c’è QE attivo.
Ma la realtà è più sfumata.
Per evitare una crisi di liquidità in un mercato del debito sempre più fragile, la Fed utilizza strumenti alternativi che, di fatto, immettono liquidità nel sistema. Vediamoli uno per uno.
🧰 Gli Strumenti della Liquidità “Tecnica”
1. Standing Repo Facility (SRF)
Con questo strumento, le banche possono “scambiare” titoli di Stato con la Fed in cambio di liquidità immediata (per uno o pochi giorni), con l’accordo di riacquistarli più avanti.
È come un pegno temporaneo: tu dai Treasury, io ti do dollari → il sistema ottiene cash senza vendere gli asset.
✅ Risultato: più liquidità disponibile per banche e investitori, senza allentamento ufficiale.
2. Reverse Repo Operations (ON RRP)
Nel reverse repo, accade il contrario: la Fed prende in prestito liquidità in eccesso dalle banche, offrendo in cambio titoli come collaterale.
Ma qui sta il punto: da inizio 2024, le banche hanno ridotto drasticamente l’uso del reverse repo, preferendo impiegare quei fondi nei mercati.
✅ Risultato: centinaia di miliardi di dollari tornano a fluire verso obbligazioni, azioni e crypto.
3. Rallentamento del Quantitative Tightening (QT)
Il QT è la politica opposta al QE: la Fed lascia scadere i titoli in portafoglio senza reinvestire il capitale, drenando liquidità dal sistema. Ma…
Negli ultimi mesi, la Fed ha rallentato il ritmo del QT, reinvestendo una parte maggiore dei titoli in scadenza.
✅ Risultato: meno liquidità drenata = più capitale che resta nel sistema.
In sintesi:
Non serve un QE esplicito per gonfiare i mercati.
Basta che la Fed:
rallenti il drenaggio (QT),
faciliti il rifinanziamento delle banche (repo),
e lasci che la liquidità in eccesso ritorni nei mercati (reverse repo in calo).
Il risultato è lo stesso: più cash in circolazione, più domanda di asset rischiosi, e un sistema finanziario che continua a salire, anche con tassi alti.
E' questo il paradosso del sistema monetario attuale: Nel sistema attuale, tassi di interesse più alti non portano automaticamente a una contrazione della liquidità.
Al contrario:
Più si alzano i tassi, più cresce il costo del debito per governi, imprese e famiglie.
Più cresce il costo del debito, più è necessario rifinanziarlo con nuove emissioni.
Per assorbire queste nuove emissioni, serve liquidità nel sistema.
E quando quella liquidità arriva, gli asset finanziari salgono.
Il risultato è una dinamica auto-rinforzante:
La stretta monetaria nominale genera, in seconda battuta, una risposta liquida per evitare che il sistema collassi.
Così, mentre la Fed mantiene un linguaggio “restrittivo”, le condizioni effettive del mercato restano espansive. I tassi agiscono come deterrente narrativo (lo “spaventapasseri”), ma la vera leva che guida i mercati è la liquidità.
Per spiegare ancora meglio, è come un’illusione ottica monetaria: i tassi sono alti, ma la liquidità netta disponibile (grazie a strumenti tecnici e calo del QT) continua ad alimentare i mercati.
Le condizioni nominali sono restrittive, ma quelle effettive restano accomodanti.
👀 Se c'è una cosa che ho imparato è che non devi mai, mai, ma proprio mai, ascoltare cosa dicono le istituzioni, ma sempre e solo guardare cosa fanno!

Quindi, come abbiamo capito, in questo contesto, gli asset finanziari diventano recipienti naturali dell’eccesso di capitale, amplificando l’illusione di benessere (wealth effect) anche in assenza di crescita reale sostenibile.
Non è una cospirazione. È l’effetto sistemico di una struttura fiscale e monetaria basata sull’espansione continua del credito.
Come abbiamo visto, anche se il QE classico è assente, la liquidità nel sistema continua a trovare nuove vie.
Lo dimostra anche l’andamento di M2: dopo una fase di contrazione nel 2022–2023, nel 2024 e 2025 abbiamo assistito a una stabilizzazione e, più recentemente, a segnali di ripresa.

Questo è un indizio chiave: la liquidità sta tornando, ma non si vede nei canali tradizionali.
📈 L’effetto finale: gli asset finanziari aumentano di valore.
Tutta questa liquidità — che si tratti di cash iniettato via repo o di ridurre i titoli drenati via QT — non finisce nei salari o nei consumi, ma nei mercati:
Azioni tech
Oro
Corporate bonds
E sempre più… Bitcoin e Alt-coin
È un’inflazione degli asset, alimentata da una liquidità “ombra” che non compare nei grafici classici del QE, ma che ha lo stesso effetto: rende il capitale sempre più propenso a inseguire rendimenti in mercati risk-on.
📌 Il cuore del paradosso attuale è riassunto magistralmente da questo post su X di Raoul Pal:

Un ciclo controintuitivo, ma coerente: nonostante i tassi restino alti per “raffreddare l’inflazione”, il fabbisogno di finanziamento del debito impone più liquidità, non meno.
E quella liquidità, invece che andare nell’economia reale, si riversa nei mercati finanziari: tech, oro, Bitcoin.
È il meccanismo che tiene in piedi il sistema…
🛟 Bitcoin come hedge sistemico
Mentre oro, azioni tech e asset tradizionali si gonfiano grazie alla liquidità, Bitcoin gioca una partita diversa:
Non è diluibile.
È scarso per definizione.
È progettato per sopravvivere e prosperare in uno scenario di debito crescente + inflazione strutturale.
Nel 2025, una delle principali vie con cui la liquidità è affluita verso Bitcoin sono gli ETF spot. Fondi come BlackRock e Fidelity continuano ad accumulare BTC, fungendo da ponte tra la domanda istituzionale e il mercato spot.”
✂️ Cosa succederà quando (e se) la Fed taglierà i tassi?
Il prossimo pivot della Fed potrebbe segnare un punto di svolta per i mercati. Ma come sempre quando tutto il mercato si aspetta qualcosa, gli effetti potrebbero stupire. Cosa possiamo aspettarci? Quali saranno gli effetti su Bitcoin e le nostre care Alt-coin?
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