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Wagmi PRO | 💥 Il Giorno della Grande Liquidazione

Venerdì il mercato crypto ha vissuto il più grande evento di liquidazioni della sua storia: un vero bagno di sangue. In poche ore, migliaia di trader, alcuni con portafogli a sette cifre, sono passati da milioni a zero. Alt-coin collassate del 90 per cento, posizioni spazzate via in minuti, exchange travolti da un’ondata di ordini forzati e prezzi che cadevano nel vuoto.

È stato un evento storico, ma tutt’altro che casuale. Una tempesta perfetta generata da eccesso di leva, fiducia cieca e un contesto macro pronto a esplodere.

In questo report analizziamo cosa è realmente successo, perché è accaduto e soprattutto cosa implica per chi vive e investe in questo mercato.


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⚔️ Il Ritorno della Guerra Commerciale


Tutto è iniziato con un nuovo round del conflitto commerciale USA - Cina. Pechino ha annunciato restrizioni sulle esportazioni di terre rare, un segnale di guerra economica. La risposta di Trump non si è fatta attendere: nuovi dazi, nuove minacce, un colpo diretto al cuore della supply chain globale.


Il risultato? Un’ondata di panico nei mercati tradizionali, con l’S&P e il Nasdaq in caduta libera e, come sempre, il contagio immediato al mondo crypto.


Tuttavia credere che siano stati i dazi la causa principale del crollo sarebbe un errore. La verità è che il sistema era già saturo. Bastava una scintilla.



🧨 La Scintilla: Leva, Fede e Cicli


Negli ultimi mesi, il mercato crypto ha vissuto un’esplosione di leva mai vista prima. Non parliamo più solo dei soliti exchange centralizzati: i nuovi perpetual DEX come Hyperliquid, Aster e altri hanno spalancato le porte a una generazione di trader che può operare con leva 50x ,100x (e pure di più) in modo anonimo, 24 ore su 24.


Il risultato è stato un boom vertiginoso dei volumi: negli ultimi sei mesi, questi protocolli hanno registrato livelli di attività superiori a molte piattaforme CEX storiche, creando un ecosistema di liquidità “liquida solo in apparenza”, sostenuta da stablecoin sintetiche, collaterali condivisi e posizioni cross-asset che si reggono a vicenda finché il mercato sale.


Un castello di leva costruito sulla fiducia cieca nel ciclo e sull’illusione che il mercato stesse per esplodere al rialzo.


Il fatto è che tutti, ma proprio tutti, erano entrati in ottobre ("Uptober" no?) con la stessa convinzione:

“Sarà il mese più bullish dell’anno.”

Una convinzione alimentata dalla narrativa del ciclo quadriennale, quel modello mitologico senza basi macro che dal 2013 guida le aspettative del mercato: halving, bull run, bear market e via così.


Una religione più che un modello analitico.


E quando tutti credono alla stessa cosa, il mercato non perdona: ottobre doveva essere il mese della gloria, è diventato quello del collasso più profondo della storia crypto (per ora).



🕳️ Il Meccanismo della Distruzione


Quindi come detto, il mercato era già fragile, iper-levereggiato e pieno di trader convinti di battere il mercato. Poi è arrivata la miccia geopolitica e la cascata di liquidazioni è partita.


Le liquidazioni non si sono fermate ai long più rischiosi, hanno colpito in profondità, anche chi aveva posizioni moderate, anche chi credeva di essere al sicuro con micro leve.


Il problema? Molti operavano con cross margin: un sistema che utilizza l’intero saldo dell’account come garanzia per spiegarci facile. Quando il prezzo crolla velocemente, come è successo venerdì, non c’è stop loss che tenga. La caduta è così rapida che gli ordini di stop vengono saltati, e il sistema liquida tutto.


Interi conti svuotati in pochi secondi.


E mentre i trader venivano liquidati, i market maker, gli unici in grado di fornire liquidità, si sono ritirati per proteggersi.


Risultato: order book deserti, prezzi che cadono nel vuoto, alt-coin che in pochi minuti hanno perso il 90% del loro valore.


È stato un perfetto “everything crash” interno al mercato crypto, la combinazione di leva estrema, eccesso di fiducia e assenza di liquidità ha creato la tempesta perfetta.


In pochi minuti:

  • migliaia di account liquidati;

  • decine di miliardi bruciati;

  • alt-coin di primo livello collassate del 70–90%;

  • market maker in fuga;

  • panico generalizzato.


Una delle storie più emblematiche racconta di un trader passato da 16 milioni di dollari a zero in due ore. Un altro, con una posizione da 100 milioni, completamente spazzato via.


Storie che si ripetono a ogni ciclo, ma che ogni volta sembrano colpire più in profondità.



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🧭 Cosa Significa Davvero?


Questo evento non è solo un incidente tecnico. È un reset strutturale.


Ogni ciclo bull porta con sé un eccesso di leva, un eccesso di euforia, un eccesso di fiducia nella narrativa dominante finché arriva l’evento, il “cigno grigio”, quello che non è del tutto imprevedibile, ma viene ignorato da tutti, e il sistema si auto-corregge.


Le liquidazioni di venerdì non segnano la fine del mercato crypto, ma il ritorno alla realtà: questo è ancora un mercato che, nonostante i progressi tecnologici, resta piccolo, fragile, dominato da sentiment, narrativa e leva.


Nel breve, il danno è fatto: i mercati devono assorbire il colpo, la fiducia deve ricostruirsi, e la volatilità resterà alta.

Ma nel medio periodo, questi eventi rappresentano il fondamento di un nuovo ciclo, perchè quando la leva viene purgata, il mercato torna più sano. Quando i degen spariscono, gli investitori di lungo periodo tornano a costruire.


Chi sopravvive a giornate come questa, costruisce resilienza. Chi impara da esse, costruisce ricchezza.


Non è stato Trump. Non è stata la Cina. È stato il sistema stesso saturo di leva, fiducia eccessiva e liquidità illusoria a collassare su sé stesso.

Il mercato crypto è un laboratorio di economia comportamentale in tempo reale, ci mostra, ogni volta, cosa succede quando avidità, leva e narrativa si combinano senza controllo.



🔮 Cosa Succederà Adesso?


Ricordo perfettamente questa sensazione nei mercati comunque, l’ultima volta che l’ho provata è stata dopo il collasso di FTX. Stesso clima, stessa disperazione, gente in lacrime su X, conti azzerati, risparmi di una vita svaniti in una notte.


E il coro era unanime:


“Le Crypto sono morte.”

“Non ci sarà mai più un bull market.”

“Questo è solo l’inizio del crollo.”



Vi sembra familiare?


In realtà, chi c'era lo ricorda bene, quella paura, quella convinzione che tutto fosse finito, era in realtà il segnale del bottom di mercato: una settimana dopo infatti, il mercato aveva toccato il suo minimo e da lì in poi, è stato up only.


08/11/2022: Il crollo di FTX
08/11/2022: Il crollo di FTX

C’è una regola non scritta nei mercati, e nelle crypto è ancora più vera: quando il dolore è massimo, anche l’opportunità lo è.


Tutti quelli pronti a vendere al primo segnale di debolezza lo hanno già fatto durante questa cascata di liquidazioni, Il mercato ha già scaricato una quantità record di leva tossica, ha espulso i giocatori più fragili, ha ripulito l’eccesso di euforia.


Il risultato è un mercato più sano, popolato da investitori di lungo periodo e compratori reali, non da posizioni a leva 500x.



📊 Nessun Segnale di Top


Ogni bull market crypto termina sempre allo stesso modo: euforia collettiva, leva alle stelle, narrativa irrazionale e segnali tecnici che lampeggiano in rosso. Il problema è che, nel pieno dell’euforia, quasi nessuno li guarda.


CoinGlass raccoglie 30 tra i principali indicatori storici di “market top”, ovvero quei parametri che, negli ultimi cicli, hanno anticipato con altissima precisione i momenti di massimo rischio.


Questa dashboard non serve per “prevedere il futuro”, ma per capire in che fase del ciclo ci troviamo e misurare quanto siamo vicini (o lontani) da un eventuale picco di mercato.


Il quadro è sorprendente: non uno, ripeto non uno solo dei 30 indicatori storici di top di mercato segnala che è tempo di vendere. Il 100% di questi indicatori suggerisce che non siamo in una zona di eccesso.


È un dato straordinario, quasi paradossale. Non ho mai visto una distanza così ampia tra ciò che dicono i numeri e ciò che crede la gente.


Sui social regna il pessimismo, l’idea che il mercato abbia già “toppato”, mentre i modelli più affidabili dicono l’esatto opposto, ed è proprio questa divergenza che definisce la psicologia dei cicli.


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Eppure là fuori tutti gridano al crollo imminente, paralizzati dal “ciclo dei quattro anni” o convinti dalle profezie di qualche anonimo su 4chan che ha previsto il top per il 6 ottobre.



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La verità è che molti si muovono ancora come se il mercato fosse un rito magico: seguono pattern mistici e visioni da santoni, non dati.


Se stai ancora ascoltando tutto questo "rumore di fondo" ti consiglio di leggere questo report dove capiamo esattamente perché abbiamo avuto cicli quadriennali di Bitcoin e delle crypto fino ad oggi: https://www.wagmi-lab.com/post/wagmi-pro-the-everything-code-ii-leggere-il-ciclo-per-cavalcare-il-trend


Se togliamo il rumore, quello che resta è chiaro: abbiamo appena assistito a una purga fisiologica, non alla fine del mercato. Un reset che toglie debolezza e lascia spazio alla costruzione del prossimo ciclo.

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